Motus Laevus

Tina Omerzo – voce, pianoforte, tastiere
Edmondo Romano – sax soprano, clarinetti, chalumeau, whistle, zurne
Luca Falomi – chitarra acustica, classica, 12 corde
Ospite
Marco Fadda darabouka, hand drum, tabla, kanjira, doholla, cajon, pandeiro
Motus Laevus in latino ha numerosi significati ed interpretazioni: letteralmente tradotto in “movimento inverso” può significare anche “senso antiorario” o “moto sinistro”, anche nell’accezione positiva attribuita dai latini all’oriente.
Tutto e il contrario di tutto, a sottolineare il fatto che le parole, come la musica, racchiudono in se molteplici direzioni e forme, nel tempo e nel luogo, un mondo senza confini.
Nel progetto Motus Laevus coesistono naturalmente suoni e linguaggi musicali di strumenti antichi e moderni, acustici ed elettrici, brani originali e tradizionali, in un meltin pot dove la musica world si avvicina al jazz contemporaneo, canti sloveni e cultura europea si fondono con danze nordafricane e orientali, composizioni dell’est dai tempi composti vengono miscelate a scale mediorientali greco turche.
In questo “Motus” tutto si evolve e si trasforma ad ogni esecuzione del gruppo.
Esce nell’aprile del 2020 il loro primo lavoro discografico dal titolo Y realizzato e distribuito a livello internazionale da Beppe Greppi per la prestigiosa etichetta world music Felmay, prodotto dai compositori Pivio e Aldo De Scalzi per Creuza, vede come ospiti nella sezione ritmica Marco Fadda alle percussioni e Rodolfo Cervetto alla batteria.
La lettera Y del titolo è una coordinata, un’icognita, in molte culture rappresenta la lettera del rito, l’iniziazione, la rappresentazione grafica dell’uomo, il simbolo dell’elevazione al cielo, metafora dai mille significati.